Termocamini: compromesso tra innovazione e tradizione

by RaffaeleGualtieri

Il termocamino è un sistema di riscaldamento capace di conciliare i vantaggi di un dispositivo ecologico per riscaldare gli ambienti di casa con il fascino di uno strumento d’altri tempi, grazie al romanticismo tipico del fuoco prodotto dalla legna.

A cosa serve

I termocamini sono un sistema di riscaldamento ideale per l’ambito domestico e possono affiancare o sostituire del tutto i più tradizionali impianti a gasolio, a metano o a GPL, rispetto ai quali assicurano un buon risparmio economico e una maggiore sostenibilità ambientale: se collegati all’impianto dei termosifoni, essi riescono ad ottenere una resa totale che si attesta intorno al 70% e possono riscaldare appartamenti di medie dimensioni.

Senza contare che essi sono decisamente più validi dei camini classici, più problematici per quanto riguarda il tiraggio e la sicurezza domestica e dal rendimento mai superiore al 50%.

Esteticamente, inoltre, i termocamini non hanno nulla da invidiare ai modelli tradizionali.

I termocamini funzionano secondo due modalità principali: ad acqua o ad aria, ma possono esistere anche dei modelli ibridi che mescolano entrambe.

L’alimentazione, invece, è a legna, a pellet o a entrambi.

I termocamini vengono realizzati come un blocco unico e il focolare è protetto da vetri: l’effetto scenico resta assicurato.

Funzionamento

Il meccanismo di funzionamento è simile sia per i termocamini ad aria che per quelli ad acqua.

Esternamente i termocamini assomigliano ai camini tradizionali, fatta eccezione per il vetroceramica che chiude la zona del focolare.

Il vetroceramica è molto importante, sia per la sicurezza, poiché è in grado di isolare la fiamma ed evitare la fuoriuscita di fumo, sia per l’efficienza, poiché ottimizza i rendimenti. La parte interna della struttura, invece, è in acciaio, fatta eccezione per la parte del focolare che è realizzata in ghisa.

I termocamini sono corredati da una canna fumaria attraverso la quale si eliminano i fumi della combustione.

È fondamentale eseguire un’accurata verifica prima dell’installazione, per decidere con sicurezza dove posizionare l’impianto.

Una presa d’aria esterna assicura, inoltre, anche la possibilità di alimentare la combustione, fornendo l’ossigeno necessario.

Alcuni termocamini, inoltre, riescono a bruciare, attraverso un opportuno sistema, il nocivo e a volte letale monossido di carbonio che si crea con la combustione della legna: questi modelli, grazie ad una combustione secondaria, aumentano la produzione di calore e rilasciano solo biossido di carbonio, del tutto innocuo per la salute.

Per quanto riguarda i metodi di funzionamento, è possibile decidere di allacciare il termocamino direttamente all’impianto di riscaldamento: in questo modo, il termocamino funziona al posto della caldaia anche per la produzione di acqua calda ad uso sanitario. Oppure, si può collegare ad una serie di canali realizzati a soffitto per il riscaldamento dell’aria nei locali adiacenti.

Tipologie

Dicevamo che le due tipologie di termocamini più diffusi, sono quella ad aria e quella ad acqua, senza dimenticare che esistono dei modelli ibridi.

  • i termocamini ad aria distribuiscono il calore attraverso canali e bocchettoni che, possono essere piazzati in ogni locale della casa.
  • i termocamini che funzionano attraverso il collegamento all’impianto idraulico possono servire per riscaldare l’acqua che passa in tutti i termosifoni insieme a quella per uso sanitario. I tempi per riscaldare l’acqua sono molto brevi e le temperature raggiunte sono elevate.

I termocamini sono molto sicuri e sono l’ideale quando persistono dubbi circa il grado di sicurezza del tiraggio della canna fumaria.

Non è detto, inoltre, che l’installazione di un termocamino debba prevedere necessariamente la rimozione della caldaia preesistente.

In realtà, è raccomandabile mantenere entrambe le opzioni, in modo da usare l’una durante l’inverno e l’altra, in estate o comunque quando si tengono spenti i radiatori. Nel caso si volesse comunque eliminare la caldaia, si potrà utilizzare il termocamino durante l’inverno e uno scaldabagno per l’acqua calda durante i mesi estivi. Occorre naturalmente considerare se il livello di spesa rimane accettabile.

Le tipologie di termocamini prevedono anche differenze nell’alimentazione:

  • a legna
  • a pellet
  • ibridi: non appena terminata la legna, entra in funzione il pellet, non consentendo lo spegnimento dell’impianto.

Essendo ormai il pellet normalmente reperibile, a differenza di qualche anno fa, anche i modelli ibridi o a pellet sono assolutamente consigliabili.

Caratteristiche

Perché un termocamino sia di buona qualità, deve possedere determinate caratteristiche che lo rendano affidabile e moderno. È bene rivolgersi solo ad aziende specializzate e dal portfolio prodotti piuttosto nutrito: solo in questo modo è possibile trovare quello che è più compatibile con le proprie necessità.

Un tecnico specializzato dovrà essere capace di consigliare il modello più adatto anche in funzione di questi parametri puramente individuali e legati alle abitudini e alle esigenze del cliente.

I termocamini sono, o dovrebbero essere, tutti molto facili da usare, poliedrici e personalizzabili.

Tutti i modelli più recenti possono essere decorati come si desidera. È anche possibile evitare qualsiasi tipo di elemento a vista, riducendo la parte visibile al solo frontalino della porta in cristallo.

Lo stesso frontalino è verniciabile nei colori desiderati, in modo da essere perfettamente intonato all’arredamento dell’ambiente nel quale viene inserito. Insomma, i termocamini moderni sono efficienti, pratici e belli.

Naturalmente, è necessario tenere conto delle caratteristiche specifiche della propria abitazione, che potranno generare consumi più meno elevati della media.

Diciamo che un termocamino acceso circa sei ore al giorno, con conseguente produzione di acqua calda per sedici ore circa consuma dai 20 chili di legna (per 100 metri quadri) a 60 chili (per 300 metri quadri). Per acqua calda durante tutto il giorno e termocamino acceso quasi dodici ore, il consumo di legna andrà da 40 chili a 120 chili.

Potenza

I termocamini migliori sul mercato sono in grado di abbinare resa termica e bassi consumi. Quando decidete di acquistarne uno, è utile che teniate presente alcune specificità relative al funzionamento e alla potenza dell’installazione.

Ad esempio, sarebbe auspicabile che un solo carico di legna serva almeno per tenere acceso l’impianto e riscaldata la casa per sei ore, mentre dovrebbe bastare a 25 ore di acqua calda. Caricando la legna nel pomeriggio, si dovrebbe avere tepore anche durante le ore notturne e fino al mattino seguente, con in più un quantitativo d’acqua calda che varia dai 98 litri ai 140 litri.

Questa misura dipenderà, ovviamente, dal modello scelto e dunque è fondamentale che stabiliate con una certa accuratezza quello che sarà il vostro stile d’uso. Sappiate anche che la temperatura iniziale e quella in fase di spegnimento sono comunque intorno ai 50 gradi, per questo si riesce ad avere acqua calda più a lungo di quanto non duri il fuoco.

Naturalmente, la grandezza dell’abitazione ha molta importanza.

Qualora si desideri avere l’acqua calda durante tutto il giorno, si può optare o per una doppia carica al mattino e alla sera, oppure per una carica al mattino e poi dei ceppi di “richiamo” nell’arco del giorno.

Il termocamino deve comunque essere mantenuto in attività, anche per preservarne le varie componenti; è raccomandabile iniziare sempre ad accenderlo con una carica di almeno 20 chili di legna: in questo modo la temperatura raggiunta in casa sarà subito confortevole e si preserveranno dalle incrostazioni camino e canna fumaria.

La grandezza del termocamino influenza la potenza termica dello stesso, rendendolo adatto anche ad ambienti molto grandi o a zone particolarmente fredde, senza che venga modificata l’estetica dell’impianto.

Manutenzione

Il termocamino può essere usato da chiunque, anche da chi non ha alcun genere di esperienza con questi dispositivi. La brace che rimarrà alla fine produrrà calore fino al suo spegnimento completo, cosicché dopo una notte d’utilizzo, al mattino seguente, non rimarranno né legna né carboni, ma soltanto cenere. A questo punto, si potrà provvedere con le operazioni di pulizia, che sono molto simili a quelle effettuate per un camino tradizionale.

La frequenza ideale per lo svuotamento del cassettino delle ceneri è ogni tre giorni. Le ceneri vanno prelevate con secchiello e paletta. Evitate di usare la scopa elettrica, perché potreste intasare il filtro molto facilmente.

La struttura e la combustione del termocamino riescono a facilitare molto la pulizia delle strutture interne: in effetti, non si sbaglia se si asserisce che sono praticamente autopulenti. L’unica differenza riguarda il vetro della porta che dovrebbe essere pulito ogni giorno, in modo tale da preservarlo dallo sporco, evitando spiacevoli depositi. Per una pulizia accurata sono indicati i prodotti normalmente usati per il forno in cucina.

La garanzia sui termocamini risponde, naturalmente, alle direttive europee, ma talune aziende potrebbero proporre degli ulteriori servizi.

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